DARGAH
Presentazione del cd Dargah
concerto di canti Sufi
Domenica 4 ottobre 2020 ore 18
Via Pietro della valle 13c, Roma
Ingresso tessera 5 euro
per prenotazioni:
oroincentri@hotmail.it
Il concerto di presentazione del CD “Dargah”, si sviluppa attraverso un percorso di musiche e canti, sui testi dei più conosciuti santi e poeti del sufismo. “Dargah” è una parola turca di origine persiana, che identifica il luogo dove è sepolto un santo sufi e, in senso lato, significa la soglia, il punto di passaggio tra i due mondi. La ricerca di questa possibilità di apertura verso l’alto per mezzo della musica, ci ha portato negli anni ad esplorare un repertorio vastissimo, i cui testi, scritti da grandi mistici e poeti tra il 1200 e il 1800 rimangono come un’eredità e una testimonianza di incomparabile bellezza per tutta l’umanità. Quello che stupisce nei sufi è il loro rimanere sempre perfettamente rispettosi verso la legge e la comunità islamica, e allo stesso tempo essere aperti a tutte le altre religioni, praticare l’uguaglianza fra uomo e donna, promuovere la non violenza e la pace tra i popoli. E, fin dagli albori dell’Islam, i sufi hanno usato la musica e la danza come mezzi per giungere più facilmente a Dio; come i famosi dervisci rotanti, i Mevlevi, di cui Jalalludin Rumi detto Mevlana è stato il maestro. Grazie a lui, e ad altri santi e mistici come Yunus Emre, Nesimi e Dede Efendi, anche la poesia diventa un cammino per innalzarsi a Dio, e l’utilizzo di splendide metafore il mezzo per suscitare il sentimento mistico. Persino il vino, da sempre proibito ed esecrato dalla legge islamica, diventa un’allegoria dell’ebbrezza mistica e del desiderio di abbandonarsi a Dio. Questa meravigliosa tradizione musicale inoltre, racchiude anche un effetto terapeutico, risultato di uno studio secolare condotto in passato con l’intento di unire al sentimento spirituale il benessere fisico e mentale di chi partecipa all’ “audizione mistica “: il Semà .
“Molte strade portano a Dio. Io ho scelto quella della danza e della musica” (Rumi)
Tito Rinesi: canto, frame drum,
- Musicista polistrumentista e compositore, canta, e suona gli strumenti etnici a corda, come il bouzouki, il saz, il djoura, la chitarra acustica e poi l’harmonium, il daf, e il santur. Da sempre è impegnato nel cercare di promuovere l’incontro tra le tradizioni muiscali di Oriente e Occidente.
- Ha frequentato corsi di:
# Canto Turco Ottomano ( con Ahmet Erdogdular )
# Musica Turca ( con Cinucen Tanrikorur )
# Canto Indiano ( stile Khyal ) con Sangeeta Bandhyopaday Chatterjee
# Canto Indiano ( stile Khyal ) con Mangala Tiwari
# Canto Indiano ( stile Dhrupad ) con Amelia Cuni
# Canto Indiano ( stile Dhrupad ) con Wasifuddin Dagar
# Canto Indiano ( stile Dhrupad ) con Sayeduddin Dagar
# Canto Indiano ( stile Dhrupad ) con Ritwik Sanyal
# Musica Indiana ( con Vijay Kichlu )
# Canto con gli Armonici ( con David Hykes )
- Come progetti solisti ha pubblicato i seguenti CD:
1993 – “ Il tempo è circolare “ – etno/new age ( Elextra )
1997 – “ Lux Oriens “ – etno/world ( Iktius Records / I.R.D.)
2003 – “ Mare Nostrum” – musica mediterranea ( III° Millennio )
2008 – “Meetings” – orchestrale/etnico tra Oriente e Occidente (Felmay/Egea)
2012 – “Verso Levante” – musiche per pianoforte solo ( La Levantina)
2020 – “Dargah” – canti della tradizione Sufi ( La Levantina)
- Nel campo delle colonne sonore pubblicato più di 50 CD, (molti dei quali per la RAI, per la quale è stato il punto di riferimento come compositore etno/world music, e le cui musiche sono state utilizzate in programmi come: Geo & Geo, Ulisse, Gaia, Overland, Linea Blu, Sereno Variabile, la Grande Storia, TG2 Dossier, Frontiere, Mixer, Turisti per caso, Doc 3, alle Falde del Kilimangiaro, Chi l’ha visto? la Storia siamo noi, Passato e presente, Presadiretta, etc.),
Ha iniziato la sua carriera musicale già negli anni ’70, come chitarrista acustico, accompagnando Antonello Venditti nei suoi concerti, poi con il gruppo multimediale del “Living Music” (ispirato all’Oriente e alla Beat Generation) e poi con il gruppo progressive-rock dei “Saintjust”, con cui pubblica il disco “La casa del lago” per la EMI international; dagli anni ’80 in poi si è indirizzato decisamente verso lo studio e l’approfondimento delle tradizioni musicali orientali (principalmente l’India) e medio-orientali (principalmente la Turchia e la Persia), in seguito all’incontro con il Pandit Pran Nath, maestro di canto (tradizione Kirana del Pakistan), ma anche maestro di ricerca spirituale dei maggiori esponenti della corrente americana minimalista, come Philip Glass, LaMonte Youg, Steve Reich, Terry Riley etc.) Ha cantato nel Coro Sperimentale diretto dal compositore americano Alvin Curran, nel Coro Barocco del Centro Italiano di Musica Antica e nel coro di canto armonico “ Overtone Memories “ diretto da Roberto Laneri. Ha lavorato come volontario per l’Associazione Italiana di Musicoterapia presso l’Ospedale psichiatrico S.Maria della Pietà di Roma.
Piero Grassini: oud turco, oud persiano, canto
Suona sia l’oud turco che quello persiano, oltre al tar, al mandolino, alla chitarra acustica e al pianoforte. Nel corso degli anni ha approfondito lo studio e la ricerca nel campo della musica popolare italiana e medio-orientale, con l’intento di valorizzare il patrimonio di musica e danza che accomuna queste culture diverse.
Da parecchi anni pratica lo studio della tradizione musicale persiana con il musicista iraniano Pejman Tadayon, con il quale ha suonato in diversi concerti e spettacoli, tra cui quello che presentava le assonanze tra San Francesco e Gialal-ad-Din Rumi.
Accordatore e restauratore di pianoforti, nuovi e antichi, fra gli altri ha restaurato un pianoforte appartenuto a Franz Liszt, e un altro appartenuto a Pietro Mascagni.
Studia la lingua persiana allo scopo di tradurre in lingua italiana la poesia mistica sufi.