IL PROFETA E LA DIVA
romanzo di Giuseppe Manfridi
Presentazione/Spettacolo
Con l’autore
Martedì 8 Marzo 2022
ore 20,00
Roma, Via Alberico II 37
- Sera. In un albergo di Göreme, persino nel cuore dell’Anatolia, una lunga tavolata caotica e ridanciana festeggia l’ultimo ciak del film Medeadi Pier Paolo Pasolini. Al signorile Massimo Girotti, si affianca il gruppo dei tecnici venuti da Roma, ma anche quello delle comparse e dei figuranti arruolati sul posto. Il regista, nel trambusto generale, rimane in silenzio e defilato, intento ad abbozzare col succo di acini d’uva schiacciati sul foglio che fa da tovaglia un ritratto della Callas, che lui ha voluto come protagonista.
A occhieggiare il regista, lo sguardo del campione di salto triplo Giuseppe Gentile, reduce dalla medaglia di bronzo nelle recenti Olimpiadi messicane, chiamato, con sua grande sorpresa, a vestire i panni dell’argonauta Giasone.
Sicché, tre grandi mondi, all’apparenza distanti l’uno dall’altro, hanno finito col confluire nella lavorazione del film: quello dello sport, quello dell’opera e quello del cinema.
Di qui, la penna del romanziere ci porta nel vortice delle possibili e suggestive dinamiche che possono essere deflagrate da questo formidabile impatto.
Abbandonata la cena prima degli altri, Pasolini trova la Callas ad aspettarlo presso la porta della sua stanza. Fra i due, nel corso dei mesi, è nato un amore dilaniante, reso impossibile dall’omosessualità di lui.
L’eros della castità li avvince e li separa al tempo stesso, e, mentre il poeta si getterà nelle oscurità predatrici di un paesaggio sconosciuto, Maria trascorrerà il resto delle ore sino all’alba insieme all’atleta con cui pure è nata un’amicizia profonda dai molteplici risvolti.
Così, nell’arco della notte, i tre protagonisti del romanzo transiteranno, ciascuno diversamente dall’altro, snodi cruciali delle loro esistenze.
Per Pasolini si tratta di riemergere da un potente atto creativo e di tornare alla sua lotta inesausta contro il potere che in tutti i modi cerca di limitare la portata della sua straordinaria capacità profetica; Giuseppe e Maria, invece, sanno che li aspetta il confronto con due parabole professionali destinate a profondi cambiamenti.
Entrambi, transitando un dormiveglia popolato di molteplici visioni in cui l’ombra degli studenti messicani uccisi a Plaza Tlatelolco prima dell’inizio delle Olimpiadi e l’immagine stessa di Euripide finiscono col sovrapporsi, dovranno comprendere quanto sia stato per loro cruciale l’essere passati attraverso la cruna di un’intelligenza destabilizzante e rigeneratrice come quella di Pier Paolo Pasolini.
Edito nel 2022 da Gremese Editore
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